La sicurezza alimentare in tempo di crisi
Nell’anno appena trascorso ci sono state oltre 500 notifiche relative alla sicurezza di alimenti potenzialmente pericolosi per la salute.
Spesso si tratta di cibi a basso costo prodotti all’estero, che, a causa della crisi economica, hanno aumentato la loro presenza sulle nostre tavole.
Cibi a basso costo e ad alto rischio
Molte famiglie hanno ridotto drasticamente le spese destinati agli alimenti, privilegiando la quantità alla qualità.
In molti dei prodotti rivelatisi a rischio, il mancato rispetto delle procedure necessarie a garantire la sicurezza alimentare ha contribuito all’abbattimento dei costi e, di conseguenza, alla loro maggiore diffusione.
Imitazioni e scarsa sicurezza alimentare
Si tratta spesso di imitazioni dei prodotti Made in Italy, per lo più affettati e formaggi, che però seguono metodi, procedure e regole di confezionamento molto diverse dai prodotti originali nostrani. È il caso del parmigiano: le importazioni di prodotti similari negli ultimi dieci sono raddoppiate. Oppure della mozzarella: una su quattro, tra quelle in circolazione, non è fatta con latte italiano, ma deriva da cagliate prodotte all’estero. E lo stesso accade per molti altri alimenti.Come evidenziato dalle analisi, gli agenti patogeni statisticamente più rilevanti sono stati salmonella, listeria ed epatite A.
Conseguenze preoccupanti
Questa situazione ha dei risvolti preoccupanti. Il mancato rispetto delle procedure e delle norme, oltre che rappresentare un rischio per la salute dei consumatori, danneggia l’intero settore agroalimentare. La filosofia del risparmio ad ogni costo, infatti, sminuisce il valore della qualità ed ignora molte delle norme fondamentali per un’alimentazione sana. E, soprattutto, sicura.