Sicurezza: aziende italiane le più sensibili
Un sondaggio internazionale promosso dall’istituto di ricerca GFK Eurisco e dall’ente di certificazione DNV GL-Business Assurance evidenzia come le aziende italiane siano le più sensibili e attente ai temi della sicurezza sul lavoro. Secondo i dati raccolti, il 96% delle imprese del nostro Paese include nelle proprie strategie aziendali la gestione della sicurezza dei lavoratori: percentuale abbondantemente sopra la media mondiale del 76%.
Ma questo corretto atteggiamento non trova purtroppo riscontro concreto. Recenti dati INAIL, infatti, mostrano come nell’ 87% dei casi monitorati nel 2012 ci siano irregolarità rispetto alle norme sulla sicurezza. Il dato è di per sé allarmante, anche a fronte di una diminuzione delle denunce di infortuni sul lavoro.
Dai dati emersi nell’indagine internazionale si evincono anche indicazioni circa i rischi che maggiormente preoccupano i lavoratori e gli imprenditori italiani.
In particolare a destare preoccupazione sono i rischi come come rumori, vibrazioni o radiazioni , i peggiori per il 47% del campione.
Gli aspetti ergonomici del lavoro, come ad esempio la ripetitività, preoccupano il 35% degli intervistati; stessa quota si sente minacciata dalla presenza di sostanze chimiche.
Dal punto di vista degli interventi di prevenzione, nel 57% dei casi questi sono rappresentati dai controlli medici, seguiti dalle attività di valutazione dei rischi (49%),: in entrambi i casi gli italiani si piazzano avanti al resto dei colleghi europei e internazionali.
Le attività di valutazione e gestione dei rischi e la formazione per i lavoratori sono considerate dagli intervistati italiani le attività più importi per il futuro prossimo.
A supporto di questo c’è il dato sulla propensione degli investimenti in ambito sicurezza: il 66% dei professionisti farà investimenti e il 28% dichiara di volerli incrementare.
La ricerca evidenzia segnali inequivocabili del fatto che il tema della sicurezza è diventato una priorità per tutti; ma c’è ancora da migliorare, per tradurre questa sensibilità in azioni concrete e in un corretto e completo adeguamento delle strutture e dei lavoratori.