Lavorare in nero. Cosa si rischia?
La domanda è: “Lavoro in nero, cosa si rischia?”
Cosa rischia il datore di lavoro?
Ma anche: cosa rischia il lavoratore?
E’ vero, non si tratta in senso stretto di sicurezza sul lavoro.
Ma poi così non è.
Un po’ di numeri a nastro.
Un articolo de Il Sole 24 Ore stimava che i lavoratori in nero nel 2015 fossero oltre 3,7 milioni, per un’incidenza sul PIL pari al 12,6%. E sapete quanti zeri ha un PIL?
In questo scenario, secondo l’INAIL, gli infortuni invisibili sarebbero più di 160.000.
Pazzesco.
Allora, ecco alcune domande.
Cosa rischia il datore di lavoro?
Cosa rischia…
- Sanzioni con importi a scaglioni che possono superare i 43.000 euro in base alla durata della violazione commessa (così aumentate per effetto legge di bilancio 2019)
- L’impiego di stranieri non regolari e minori comporta un aumento della sanzione del 20%
E il dipendente?
Anche il dipendente rischia.
Che cosa?
Innanzi tutto in caso di infortunio in itinere non ha possibilità di chiedere all’INAIL il risarcimento. Inoltre, in caso di cessione dell’attività da una società ad un’altra, non ha il diritto di proseguire il lavoro presso la nuova azienda.
C’è il penale per il lavoratore?
Sì. Se il lavoratore in nero, nel contempo, dichiara di essere disoccupato e, ancora peggio, percepisce il c.d. assegno di disoccupazione, commette il reato di “falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico” ed indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. La pena è la reclusione fino a tre anni. E dovrà restituire le somme percepite indebitamente.
Torniamo al datore di lavoro. Il lavoratore in nero è un lavoratore da tutelare?
La risposta sembrerebbe ovvia, ma mica poi tanto.
E la risposta è: certo. Il D.Lgs 81/08 non lascia spazio a dubbi. E’ lavoratore colui che svolge un’attività per conto di un datore di lavoro indipendentemente dalla tipologia contrattuale. Per cui l’affermazione tipica…”lui oggi è solo qui a darmi una mano”…beh non ha senso.
Al lavoratore in nero, pertanto, spettano tutte le tutele già previste per gli altri lavoratori regolari.
E sul datore di lavoro gravano tutte le sanzioni corrispondenti previste dal Testo Unico per la sicurezza, oltre che in tema di regolarità retributiva e contributiva.
In definitiva.
Se lavori in nero, o se fai lavorare in nero…in ogni caso…danneggi te stesso oggi, e nel futuro.